Giulietta (500 anni - 1511 / 2011)

"... Oh amore (pieta) fedele che nelle donne anticamente regnavi, dove se n'e andato? In quale petto oggi alberghi?
Quale donna oggi farebbe quanto fece la fedele Giulietta sul suo amante defunto? Quando mai avvenne che questa non sia piu il bel nome, dalle piu pronte lingue celebrato? Quante ce ne sarebbero oggi piu di prima che veduto l'amante morto avrebbero pensato di trovarne un altro piuttosto che di morirgli accanto? Poichˇ io vedo, contro ogni logica, e dimenticando ogni devozione, alcune donne abbandonare quegli amanti che ebbero piu cari in vita, ma che furono percossi dalla Fortuna. Che possiamo credere che esse avrebbero fatto dopo la loro morte? Quanto infelici gli amanti di questa eta, che non possono sperare, nˇ per lunga prova di devozione, nˇ morendo per la loro donna, che questa giammai morisse con loro. E dire che alcuni di essi dovrebbero essere ancora di piu per loro esseri cari, nella misura in cui sanno gagliardamente operare per i loro bisogni."

Queste parole appartengono alla novella "Giulietta", da Luigi da Porto. Lui l'aveva inviato in 1524 al famoso storico di Venezia, Pietro Bembo per un giudizio letterario e della quale si era con esso vivamente compiaciuto. Questa novella riguardava fatti avvenuti fra membri della famiglia Savorgnan.

Tramite gli archivi di Bembo, Shakespeare venne in possesso del testo d'essa dal quale trasse l'ispirazione per la sua tragedia "Romeo e Giulietta". Venezia era, per Shakespeare, il migliore ambiente umanistico italiano di quel tempo. In particolare gli eredi ideali del grande umanista Bembo, fine stilista latino oltre che del "volgare", la nuova lingua italiana dantesca, piu tardi divenuto cardinale e segretario di Papa Leone X. In 1511, i Savorgnan figuravano allora divisi in due rami principali: il ramo dei Cergneu e Savorgnan del Monte, che abitavano il Castello di Brazzà Inferiore ed il Monte fortificato di Osoppo; il ramo dei Brazzà e Savorgnan della Torre, che abitavano il Castello di Brazzà Superiore.
Lucina Savorgnan del Monte nacque nel 1496. Era figlia di Giacomo Savorgnan del Monte e di Maria Griffone di Sant'Angelo.
Nel 1511 la pace era finita fra le due casate dei Savorgnan del Monte e della Torre. E perchˇ di fronte alla grande offensiva degli Imperiali, Antonio Savorgnan della Torre (fratello di Elisabetta, madre di Luigi da Porto) si scatena contro tutti i nobili senza discriminazioni, minacciando e calunniando anche i parenti che si erano schierati contro gli Imperiali. Girolamo Savorgnan dal Monte, condottiero comandante delle difese veneziane non segui Antonio il quale invece ebbe stranamente al suo fianco anche alcuni esponenti della nobilta castellana favorevole agli Imperiali.
Avvenne cosi che nel Martedi Grasso del 1511 (25 febbraio) la lotta esplose senza esclusione di colpi. Il Castello di Brazzà Superiore, dimora di Antonio venne dato alle fiamme dai "Zamberlani" antimperialisti (27 febbraio) che combattevano gli "Strumieri", fedeli agli Asburgo. In quello stesso giorno la madre di Lucina, da un gran ballo di Carnevale al Palazzo Savorgnan di Udine, in Via Savorgnan. Lucina, che aveva allora 15 anni, canta per gli invitati con grande grazia e fascino. Luigi da Porto e certamente a quel ballo perchˇ si trovava a Udine al servizio della Repubblica. Un grande amore era sbocciato quella sera fra i due e che doveva portare il sigillo umanistico dell' epoca. Figuriamoci! Lei quindicenne di famiglia nobile e colta; lui ventisettenne noto scrittore, poeta, storico, valoroso combattente come ufficiale di cavalleria (e anni dopo, autore della novella "Giulietta").
I due innamorati appartenevano a due rami delle famiglie Savorgnan in lotta tra loro.
Luigi figlio di Elisabetta Savorgnan della Torre e di Brazzà sposata con Bernardino da Porto, nobile di Vicenza, ed era nipote di Antonio il "ribelle della Serenissima". I loro sentimenti spontanei, autentici e sublimi furono tuttavia immediatamente osteggiati da Girolamo Savorgnan del Monte, zio di Lucina, che mirava appunto a ricomporre l'armonia fra le due casate Savorgnan tramite un matrimonio combinato. Inoltre la cosa interessava direttamente anche il governo veneziano il cui potere in Friuli era rappresentato appunto dai Savorgnan. Cosi gia prima del 1515 il Luogotenente veneziano del Friuli si era anch'esso espresso sulla necessita di un matrimonio. Comunque Lucina fu obbligata a sposare Francesco Savorgnan della Torre, figlio di Giovanni, un fratello di Elisabetta la madre di Luigi da Porto, che era una della Torre ma ormai si chiamava da Porto! Luigi da Porto (il povero Romeo) non supero mai il dolore per questo amore infranto. Nel' epistolario del Bembo ci sono tutte le notizie sulla famosa novella "Giulietta", che Luigi da Porto aveva inviato a Lucina "in omaggio", e che apparve piu tardi in numerose edizioni (1534, 1535, 1538, 1539).

Riflessione filosofica conclusiva di mio figlio Roberto Pirzio-Biroli per la rigenerazione del mito di Giulietta e Romeo e per la vera storia del Friuli nel 1400 - 1500
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